giovedì 26 marzo 2015

Florence Korean Film Festival


Eccomi di nuovo! Volevo scrivere diversi giorni fa, ma il da farsi non è mai poco! Oggi vorrei parlarvi di un'evento che mi sta particolarmente a cuore: il Florence Korean Film Festival. Siamo arrivati alla tredicesima rassegna sul cinema coreano e quella che si tiene a Firenze, nella mia città, è la seconda più importante di tutt'Italia. Quale sarà la prima? Ve ne parlerò presto, in un altro post...hehe!
Ebbene siamo già a metà, il festival è iniziato venerdì scorso, con l'inaugurazione a Colle Bereto, dovere c'era poco da mangiare, nulla da vedere e un vino rosso terrificante...non ho la più pallida idea della logica organizzativa che stia dietro al Festival e non so nemmeno se voglio saperla onestamente! In fondo al post rilascerò degli scoop che si celano dietro questo festival dall'aria molto all'avanguardia e intellettualoide.
Ma passiamo ai film proposti quest'anno. Il tema di quest'anno è il K-War, scelto per l'anniversario della Prima Guerra Mondiale. Un tema interessante e scelto per una nobilissima causa. Ma avete presente i film di guerra coreani? Ecco, se non vi ci siete mai imbattuti vi consiglio il film di apertura del festival: Roaring Currents di Kim Han Min. Un film passabile grazie alla presenza di Choi Min Sik. Alla proiezione della pellicola c'è stato anche il regista, Kim Han Min: un eccentrico come pochi che è riuscito a far scappare la gente durante il dibattito dopo la proiezione. Data la mia scarsa affinità con i film di guerra, in questi giorni ho visto pochissime altre proiezioni.
Il Festival è inoltre composto da altre due sezioni: Orizzonti Coreani e Indipendent Korea. Di questa prima sezione non ho avuto modo di vedere niente per il momento, ma ci sono stati e ci saranno titoli interessanti come Man on High Hells, A Girl at my Door, One on One e Scarlet Innocence. Della seconda sezione, solitamente la più accattivante, ho guardato solo Socialphobia, un thriller interessante che racconta molto della Corea, ma con un finale lungo e noioso. Gli altri titoli non meritano nemmeno di essere considerati.
Come ogni anno non è mancata la serata horror che quest'anno avrà un bis! Ieri ci hanno deliziato con un magnifico splatter di nuovissima uscita, poiché in Corea non è ancora stato proiettato! Il nome è Live TV di Kim Sung Ung, un film che inizia come una pellicola pornografica e che sfocia in un mare di sangue. Differentemente dalle critiche che ho orecchiato a me è piaciuto molto, ma come tutti i film horror si presta a numerose critiche. Non voglio dilungarmi su questo film (che mi ha esaltato un sacco) ma una cosa la devo dire: è stato girato da un cellulare, o almeno così dicono, che trasmette in streaming quello che succede. Anche qui viene ripreso il concetto di Socialphobia, ovvero la "malattia" Coreana dei social network ed è il motivo per cui ho trovato questa pellicola agghiacciante. Lo consiglio vivamente agli amanti del genere!
In conclusione direi che questa edizione del festival sia riuscita male e la cosa mi dispiace moltissimo poiché oramai sono quattro anni che lo seguo assiduamente. Spero che i prossimi film che andrò a vedere siano meglio.

Soop dietro le quinte!
So bene che queste informazioni metteranno in pessima luce il festival, ma non posso trattenermi dal non rendere pubblico quello che accade dietro le quinte! Ebbene, parto col dire che l'organizzazione si basa su un gruppo di stagiste non pagate e poco esperte che danno del loro meglio per rendere il festival interessante e ben riuscito. Ma sapete come vengono forniti i sottotitoli in italiano durante la proiezione? Una povera disgraziata fornita di un computer sta tutto il tempo a premere invio battuta per battuta, poiché sono montati nel video SOLO i sottotitoli in inglese, mentre quelli italiani non sono hardsubbati. Io ho trovato scandaloso tutto questo. Siamo nel ventunesimo secolo e avviene una cosa come questa. Ma non ho la minima intenzione di aggiungere infamie e commenti su questo, visto che si commenta da solo.

Per oggi è tutto! Bye Bye~

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